Peter Boots alias "Bootsy"
Peter Boots, noto anche come Bootsy, è un subacqueo appassionato da 45 anni. Intorno al 1978, rimase affascinato dai documentari di Jacques Cousteau e capì subito: "Voglio vivere anch'io questa avventura!". Un anno dopo ha ottenuto il brevetto di immersione NOB 1* nei Paesi Bassi.
Non trovando il romanticismo dei documentari di 'Cousteau' nelle acque olandesi, decise di trasferirsi a Curaçao nel 1980, per fare molte immersioni in questo mare tropicale al di fuori del suo lavoro di (chef) cuoco. Lì, ha iniziato quasi subito a utilizzare una macchina fotografica analogica Sea & Sea per scattare foto subacquee, analogica e piuttosto primitiva rispetto a oggi. Oggi è molto soddisfatto del suo ampio set fotografico subacqueo, che consiste in una Olympus OM-D E-M5 mark 2, con diversi obiettivi e 2 flash Sea & Sea D3.
La competizione con se stesso e l'ambizione al perfezionismo lo tengono ispirato. Fotografando soprattutto per se stesso, preferisce nuotare ribelle contro la corrente. Cosa cerca quando realizza una buona foto subacquea? Originalità, bravura, contrasto e, se possibile, un forte contatto visivo. La sua preferenza assoluta è per le foto grandangolari. Una foto che ti fa rimanere a guardarla un po' più a lungo. Tra i suoi successi figurano l'argento e l'oro all'ONK "ZOET" e vari premi in concorsi fotografici. Bootsy continua a ripetersi che realizzerà la sua foto "più bella".
Dal 2015 è editorialista, scrittore e fotografo di varie storie di viaggi subacquei nella rivista mensile "Diving", che rappresenta un complemento stimolante al suo lavoro di fotografo. In esso può condividere con i lettori le sue avventure di fotografia subacquea nel suo modo unico.
Dopo tanti anni di immersioni, non c'è niente che lo ecciti di più che affrontare disinvoltamente l'avventura come un vero filibustiere per scattare una bella foto subacquea!